19/11/2020

Verde Giardino - Il colore, la luce e il colore della luce

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Autore L&L Communication Team
Categoria Illuminare gli ambienti
Tempo di lettura

min

In questa terza tappa ci concentriamo sulla variabile colore, quello delle finiture degli apparecchi per il landscape lighting, e quello della luce adatta al fogliame - bianco freddo, bianco caldo o colorato? - per poi passare alla riduzione dell’inquinamento luminoso e alla modulazione della luce. Concluderemo con una breve panoramica dei sistemi di protezione con cui equipaggiamo i prodotti installati da giardino.

La finitura che calza a pennello

Nel panorama degli apparecchi illuminanti da giardino, ci piace pensare che la proposta si divida in due universi: gli apparecchi dal design caratterizzante che attirano l’attenzione su loro stessi e gli apparecchi dal design minimale che mirano a integrarsi nel contesto.

Noi, neanche a dirlo, siamo della seconda parrocchia: la nostra filosofia è lasciare al centro della scena la luce come unica protagonista. 


Abbiamo quindi fatto del
mimetismo una bandiera e dato la possibilità al progettista di richiedere la verniciatura del corpo di un colore (RAL) specifico.

Questa possibilità applicata al giardino permette di scegliere la tonalità di verde più consona alla vegetazione in cui l’apparecchio verrà inserito.

Inoltre, proponiamo come standard su una selezione di proiettori da esterno, la finitura verde minerale, un colore verde dai toni freddi della pietra e della vegetazione boschiva.

Ci vuole il cavo di ferro

Abbiamo visto nel post precedente che in prossimità di cespugli o piante di bassa statura, sono spesso installati i proiettori e qui parliamo della finitura verde per mimetizzarli. Ma cosa succede se il proiettore si mimetizza così bene nell’erba tra i cespugli che il nostro giardiniere con il suo tosaerba si avvicina troppo al cavo e … “zac!” 😱

Già succede proprio questo: “zac”.

Ci siamo calati nei panni di quel giardiniere (o nel marito o nella moglie sbadati) e abbiamo pensato di proteggere il cavo con una guaina flessibile in acciaio che avvolge la parte più esposta, quella in prossimità del corpo illuminante, dove di solito il cavo fa quella curva che “za..” eh no, adesso c’è la guaina protettrice, tana libera tutti ;)

Ginko 1.0 con guaina flessibile di protezione per cavo

Ecco, a proposito di cavi un consiglio che ci sentiamo di dare è di assicurarsi che il l’apparecchio scelto abbia una lunghezza di cavo adatta per raggiungere i pozzetti, per evitare di ricorrere a punti di giunzione. 

 

 

💡 📞 💡 
I nostri apparecchi per esterno 
sono proposti con cavi in lunghezze standard fino a 20 m.
Serve una lunghezza maggiore? Fanne richiesta in fase d’ordine, la forniremo anche se non è riportata a catalogo.




 

Qual è la temperatura di colore della luce consigliabile per illuminare il verde?

Abbiamo chiesto alla nostra community social cosa sceglierebbe tra la luce calda e la luce fredda per illuminare il verde. Il match è stato vinto dalla luce calda con il 56% dei voti, segno che c’è ampio spazio per discuterne.

La curiosità è che nel motivare la propria risposta, chi propendeva per un’opzione o per l’altra, dava la stessa motivazione: per ottenere una lucenaturale”.


E questo è il punto!
Qual è la luce a cui vogliamo tendere? 

La luce intima e calda del sole che agisce... in notturna?
Oppure la luce fredda di un plenilunio

La prossima volta chiederemo cosa s’intende con luce naturale :)

 

 

 

Chiunque abbia provato a sommare questi colori come fossero dei tubetti di tempera sa che il colore risultante non è forse quello che desideriamo per un giardino.

Il verde “caldo” evoca situazioni di siccità che forse non vorremmo richiamare alla nostra mente quando contempliamo un giardino.

Nell’esempio “verde freddo” invece la foglia è resa più brillante e i riflessi azzurrati richiamano alla mente effetti di rugiada, pioggia, umidità del bosco che nel nostro immaginario sentiamo probabilmente più vicini al concetto di natura.

Verde "caldo", 2700K

Verde "caldo", 2700K

Verde "freddo", 4000K

Verde "freddo", 4000K

Tuttavia a seconda del tipo di pianta e di erba tutto cambia e siamo in un terreno molto soggettivo. Può essere che alcune piante con venature aranciate o con foglie rosse si comportino meglio con la luce calda, come il caso dell’acero.

Proprio perché sono decisioni soggettive, ci schiereremo da una parte e dall’altra :) ⚖️

👉🏽 Probabilmente all’interno del nostro giardino convivono entrambe le tipologie e dunque sarebbe bene adottare la giusta temperatura di colore della luce a seconda della tipologia di pianta.

👉🏽 Non vogliamo che diverse temperature di colore della luce generino uno scenario confusionale e dunque sarebbe bene mantenere per tutto il giardino la stessa temperatura colore.

La verità sta nel mezzo:
dove ci sono grosse differenze di verde andremo a lavorare con diverse temperature di colore “staccando” i piani percettivi tra loro;
dove invece le differenze tra il verde non sono così marcate, allora cercheremo di mediare con la stessa temperatura di colore.

Il caso della normativa francese1

Dal 1° gennaio 2020 sono state introdotte in Francia delle normative che regolano l’utilizzo dell’illuminazione esterna e in particolare la temperatura di colore, al fine di prevenire e ridurre l’inquinamento luminoso. Qualche esempio:

🔶 Nei luoghi in cui sorgono strutture dedicate all’
osservazione astronomica è richiesto bianco caldo ≤ 3000K;

🔶 Nei parchi dove è prevista la presenza di persone 2700K, mentre privi di persone o riserve naturali hanno valori più ambrati 2400K.

Neva 6.0, bianco dinamico, 20W, 24°x46°

Neva 6.0, bianco dinamico, 20W, 24°x46° Scopri il prodotto

 

 

💡 📞 💡

Spesso abbiamo esaudito richieste di apparecchi con temperatura di colore ambrata. Anche se non trovi il codice come standard, fai una richiesta speciale, ogni richiesta è un ordine :)

La luce colorata o RGB è adatta per un giardino?

Diciamo che è adatta in contesti particolari, come il parco di una sala da ricevimenti o un intervento artistico. L’apporto della luce colorata sulla natura ha spesso un effetto shock che deve prestarsi al contesto di fruizione.

Spot 3.0 316L, RGB, 18W, 10°

Spot 3.0 316L, RGB, 18W, 10° Scopri progetto e credits

 

Bright 2.4, RGB, 5W, 20°

Bright 2.4, RGB, 5W, 20° Scopri progetto e credits

 

Comunque se c’è da esagerare per un particolare evento siamo i primi a prenderci gusto, e proponiamo anzi di rincarare la dose andando a giocare con due colori diversi se le piante si prestano.

Ad esempio, qui abbiamo giocato con un ulivo, illuminando la parte frontale con luce fuxia e quella dietro il tronco con luce color verde acqua. L’effetto di riflessi colorati che si miscelavano sulle foglie argentee mosse dal vento era da togliere il fiato 🤩

Litus 5.6, RGB, 7W, 45°

Litus 5.6, RGB, 7W, 45° Scopri il prodotto

 

Cos’è l’inquinamento luminoso e come ridurlo in giardino



“L’inquinamento luminoso è un’alterazione della quantità naturale di luce presente nell’ambiente notturno provocata dall’immissione di luce artificiale. La luce artificiale inquina quando altera la quantità di luce naturale.” 2

Chiaramente non saremo noi a dirvi di spegnere la luce, piuttosto intendiamo analizzare i comportamenti da adottare per evitare la dispersione di luce.
Siamo consapevoli di quanto la luce giochi un ruolo espressivo fondamentale in architettura,  e crediamo che si possa trovare il giusto equilibrio tra luce e buio nell’uso responsabile della luce.


In questi anni infatti abbiamo supportato la diffusione di una cultura della luce a prevenzione dell’inquinamento luminoso e abbiamo sviluppato soluzioni adatte a contrastare efficacemente questo fenomeno.

“L’urgenza di un maggior rispetto dell’ambiente, la necessità di risparmio energetico e una maggior attenzione per il benessere psico-fisico dell’uomo ci stanno guidando verso un nuovo modo di progettare l’architettura, riportando l’attenzione al contesto, allo spirito culturale del luogo, e affinando la sensibilità verso le qualità della luce.”


Arch. Giovanni Traverso, Modelling Daylight, piccolo manuale per la sperimentazione della luce naturale

Dal lato pratico sul tema giardino raccomandiamo di direzionare il flusso luminoso in maniera puntuale, per rimanere all’interno della superficie da illuminare, evitando di andare “oltre”. 

A volte è sufficiente privilegiare un incasso orientabile a uno con ottica fissa, oppure un proiettore a un incasso

A volte l’uso della luce in radenza lungo le pareti o il pavimento aiuta a ridurre la dispersione.

A volte invece non basta e non si può prescindere dalle performance dell’apparecchio stesso, come ad esempio nel caso dei paletti da giardino.

L’affidabilità di un paletto risiede soprattutto nella qualità delle ottiche, che veicolano il flusso luminoso dove necessario, riducendo al minimo o annullando la dispersione verso l’alto e riflessi non controllati.

Un incasso di alta potenza installato nel manto erboso, che punta dritto al cielo... sicuramente può essere impiegato meglio :)

Plin 4.0, 4000K, 8W, antracite

Oltre alla scelta dell’apparecchio illuminante e al suo posizionamento, l’ultimo punto non meno importante riguarda i sistemi di controllo, il che ci porta al prossimo paragrafo.

La fruizione della luce: ore diverse, luce diversa

La personalizzazione delle accensioni degli apparecchi in base all’orario di fruizione degli spazi ci porta in primis a risparmiare sui consumi energetici e ci aiuta a pensare la luce non solo dove serve, ma anche quando serve.

I sistemi di controllo permettono d’impostare un’illuminazione scenografica del giardino residenziale nelle ore serali e assicurare la luce minima di sicurezza durante le ore notturne

Nel caso dei parchi delle ville da ricevimenti l’adozione di scenari illuminotecnici diversi tra estate e inverno permette di mettere a fuoco caratteristiche diverse della vegetazione a seconda del periodo.

Stesso concetto è quello sviluppato dalla luce adattiva, senza sfociare nel campo dell’illuminazione urbana, possiamo pensare che i paletti da giardino illuminino il sentiero solo alla rilevazione del movimento da parte di un sensore.

Ecco un progetto che lavora con accensioni diverse: Cascina Ranverso

Neva 1, 2700K, 9W / 27W / 45W, 10°x40°, con nido d'ape, versione speciale CRI 90 - Bright 3.G, 2700K, 9W , 35° Scopri progetto e credits

Animali notturni

Ci sentiamo in dovere di condividere una breve riferimento agli studi recenti sugli effetti della luce sugli animali. Ridurre l’illuminazione nelle ore notturne riduce a sua volta l’impatto disorientante sui flussi migratori di alcune specie di uccelli che si muovono di notte.

Un esempio su tutti: i pipistrelli, che sono sensibili alla presenza della luce nelle ore notturne e ciò può portarli ad abbandonare alcune aree. Siccome la presenza di pipistrelli è spesso ricercata nei parchi e giardini frequentati dall’uomo come “rimedio naturale” contro le zanzare, sarebbe controproducente preparare una cassetta per ospitare pipistrelli senza un sistema di controllo dell’illuminazione notturna.

Sistemi di protezione

Terminiamo la nostra passeggiata con una breve panoramica dei sistemi di protezione che garantiscono la sopravvivenza dell’apparecchio illuminante in questa selva selvaggia :)

Clicca l'immagine sotto per esplorare quali protezioni sono a bordo dei nostri apparecchi

Abbiamo qui terminato la nostra escursione nel giardino illuminato, passando dalle chiome, ai tronchi, piante basse e ombre fino alla luce colorata e alle tematiche di fruizione e protezione. Se c’è qualche argomento che ti farebbe piacere approfondissimo in futuro, faccelo sapere! 

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