Località | Giarre, Sicilia, Italia |
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Applicazione | Giardini e paesaggio |
Photo | Alessio Tamborini |
Dal 17 maggio al 7 dicembre 2025, il Parco Botanico Radicepura di Giarre (CT) ospita la quinta edizione del Radicepura Garden Festival, la biennale internazionale dedicata al garden design e all’architettura del paesaggio mediterraneo.
Il tema di quest’anno, “Chaos (and) Order in the Garden”, esplora la tensione creativa tra spontaneità e controllo, tra la natura che si espande liberamente e l'intervento progettuale che la struttura. Un invito a riflettere su come il paesaggio possa diventare lo spazio in cui ordine e disordine coesistono, dando vita a nuove forme di equilibrio estetico e funzionale.
In questo contesto, Luce&Light ha collaborato all’illuminazione di cinque degli otto giardini in concorso, offrendo ai progettisti soluzioni luminose su misura per i propri progetti. L’obiettivo era valorizzare ogni spazio con discrezione, nel rispetto dell’identità di ciascun intervento e della relazione tra luce, vegetazione e architettura.
Ispirato alla pittura astratta, "The Rambunctious Garden" celebra l'irregolarità e la fluidità della natura. L'illuminazione dei percorsi è affidata ai bollard Plin round 6.0/6.1/6.2, installati a diverse altezze per modulare l'intensità luminosa tra spezie, fiori e cespugli rigogliosi, accompagnando la natura senza mai imporsi.
"Mira" è un giardino selvatico che celebra la biodiversità della macchia mediterranea con 18 specie autoctone resilienti, come alloro, corbezzolo, biancospino, mirto, fico d’India e ginestra.
Una parete bianca traforata filtra la vista del giardino, creando un dialogo tra caos e ordine. Le nicchie con le scritte informative sono illuminate dai bollard Pivot B 1.9 bianchi a ottica ampia, mentre Pivot B in cor-ten si mimetizzano nella vegetazione del giardino retrostante la parete, fornendo un'illuminazione discreta e funzionale.
Ispirato alla poesia Specchio di Salvatore Quasimodo, questo giardino esplora la dicotomia tra vita e morte. La zona della vita è illuminata con la luce morbida dei profili lineari Rio RGBW, incassati nel terreno e regolati su tonalità calde, miscelate alla saturazione dei colori, per esaltare la vegetazione mediterranea. Nella zona della morte, tronchi secchi sospesi dalle forme astratte sono messi in risalto da Ginko 2.0 con ottica sharp e luce fredda (4000K), installati con picchetti a terra per creare un effetto drammatico.
Il giardino "Echoes" rappresenta un percorso simbolico attraverso i ricordi. Per valorizzare i sentieri realizzati in cemento vulcanico e cocci di porcellana locale, sono stati utilizzati i proiettori da esterno Ginko 3.0 e Reiko 1.0 con ottica larga a radenza, mentre le aiuole centrali e perimetrali sono illuminate con Reiko 2.0. Gli elementi verticali, come gli alberi, sono enfatizzati invece dalla luce dei Reiko 3.0 dotati di fasci stretti e filtro ombra, creando un punto focale suggestivo.
Questo giardino fonde elementi architettonici in terra cruda con graminacee mediterranee. Le colonne in terra sono valorizzate con proiettori Reiko 2.0 posizionati a terra con effetto a radenza e fascio medio, mentre i percorsi esterni sono illuminati da bollard Pivot B, con testa singola all’ingresso e all’uscita dei percorsi e testa doppia lungo il tragitto.
Progettare la luce in contesti come questo significa dialogare con l’ambiente naturale e con il pensiero progettuale che lo interpreta: ogni installazione luminosa accompagna il visitatore senza imporsi, lasciando spazio alla materia, al paesaggio e alla visione di chi lo ha immaginato.
Molfetta, Bari
Francoforte sul Meno, Germania